Antipasto:
Plateau di crudità di mare con tartare di tonno su filange di cipolle rosse sbollentate all’aceto, cannolicchi al limone, arancio e melograno, gamberoni di fiume bianchi e seppioline fresche arrostite con insalatina estiva.
Non è dato sapere se Beppe Signori abbia scelto personalmente il menu oppure abbia lasciato carta bianca in cucina. È certamente sua la scelta del Ruinart che accompagna il pranzo: fin dall’apertura del Ristorante Enoteca al Campione©, infatti, Beppe si occupa personalmente della selezione di vini prestigiosi e di qualità del ristorante. L’ospite è Roberto Baggio e l’occasione è di quelle rare. Il Resto del Carlino parla, probabilmente esagerando, del primo incontro fuori dal campo dai tempi di Usa’94, definendolo pomposamente “il pranzo della nostalgia”. Le poche informazioni giunte a noi raccontano di un pasto breve ma comunque gioviale. Non si sa se i due abbiano parlato più del passato che del futuro, ma si può immaginare che abbiano tralasciato imbarazzanti domande sul presente. Roby avrà probabilmente rotto il ghiaccio facendo i complimenti per il ristorante e Beppe gli avrà spiegato di quanto lo abbia aiutato a non pensare alle accuse, alla squalifica, al processo e a guardare avanti, al di là del calcio.
C’è stata pure Jennifer Lopez a cena qualche settimana prima, ma solo per un’insalata. Da Jennifer Lopez a Madonna il passo è breve e un ricordo dei pruriti e delle battute dell’estate americana li avrà finalmente (per Baggio, forse imbarazzato dai riferimenti al processo) riportati su un terreno di discussione comune: il caldo, Little Italy, tutti quegli spostamenti aerei, i film sui canali via cavo degli alberghi e Pasadena. Baggio avrà avuto il coraggio di chiedere del grande rifiuto di Beppe di giocare da tornante la semifinale con la Bulgaria, facendo infuriare Sacchi ed escludendosi di fatto dalla finale mondiale? Non è dato sapere, anche se, vista l’indole schiva di Roberto e il suo ruolo di ospite, è probabile di no. Come non è probabile che Beppe abbia chiesto all’amico qualcosa riguardo alla fazenda argentina, viste le incontrollate voci sull’incidente di caccia che lo avrebbe coinvolto di recente. Dopo la seconda bottiglia di Ruinart, forse, il discorso è caduto sul più inoffensivo Bologna, sui nuovi proprietari italo-canadesi–americani e sul futuro radioso che aspetta la squadra nei prossimi anni. “Chissà se, come Di Vaio, ci chiameranno a fare i dirigenti”, si sarà lasciato ingenuamente sfuggire Baggio con una battuta. Quello che resta del “pranzo della nostalgia” è una fotografia sfocata, sciatta quanto basta per non meritare nemmeno di essere appesa alla parete all’ingresso del ristorante, quella con le foto dei vip.
Primo:
Tris di primi del Campione: tortellini prima goccia d’oro al brodo di cappone, gnocchi di ricotta in salsa di porri e pecorino di fossa, gramigna con ragù di salsiccia e peperoni saltati.
Chi è quel giovanotto orientale che pranza amichevolmente al tavolo con Beppe? Il prestanome di una cordata giapponese che fa da schermo ad una finanziaria caraibica che vuole comprare il Bologna? Oppure uno chef internazionale intenzionato ad aprire un franchise del Ristorante Enoteca al Campione© nel Sol Levante? Grazie al ritrovamento della scheda di valutazione del pranzo e di alcune foto si può dedurre con assoluta certezza che il giovanotto è Syuji Fukada, di Osaka. Syuji, come tanti giapponesi, percorse migliaia di chilometri per vedere giocare Hidetoshi Nakata, quando ancora il campionato di serie A era il più bello del mondo. In Italia la sua prima partita da spettatore fu Bologna-Brescia del 21 marzo 2004: Nakata e Signori contro Roby Baggio. Vinse il Bologna, non grazie a uno scialbo Nakata, con le marcature di Tare, Nervo e Signori, al suo ultimo gol in carriera in Serie A. Per Syuji fu più che un’epifania: folgorato dal gol di Signori, decise di tifare i rossoblù per tutta la vita, dilapidando le proprie ferie e fortune in lunghissimi viaggi intercontinentali tra Osaka e Bologna. Durante l’ultimo di questi viaggi Syuji si è recato in pellegrinaggio al Ristorante Enoteca al Campione© per rendere omaggio allo spirito imprenditoriale del suo idolo. Non sappiamo se fu per fortuna o per destino (o se fosse tutto organizzato in precedenza), sta di fatto che Beppe quel giorno stava pranzando da solo nel ristorante mezzo vuoto e, incuriosito dal cliente straniero, volle unirsi a lui. Possiamo solo immaginare la felicità di Syuji, i toni lieti della discussione cha hanno accompagnato il tris di primi e il dolce ricordo di un giorno speciale, per nulla scalfito da un conto che, sempre grazie alla scheda di valutazione, possiamo immaginare non proprio economico. Ma siamo certi che Syuji Fukada di Osaka ritornerà.
Scheda di Valutazione:
Cliente: Syuji Fukada, Osaka (Giappone)
Data: 09 Maggio 2013 (pranzo)
Impressione generale del ristorante: ottima
Commento: “Sono molto contento di aver incontrato Signori. Sono soddisfatto perché ho mangiato del cibo locale.”
Consigli per i clienti giapponesi: “Consigliato, perché c’è Carlotta che può parlare giapponese.”
Cibo: ottimo
Servizio: ottimo
Atmosfera: ottimo
Prezzo: buono
Secondo:
Cotoletta di fassona alla petroniana con tortino di patate di Tolè al fumée di tartufo.
Tutti ricordano la leggendaria e sfortunata avventura del Pune F.C. nel primo campionato indiano, ma pochi forse sanno che prima della partenza per l’India la squadra allenata da Franco Colomba e capitanata da David Trezeguet si fermò a Bologna per pranzare al Ristorante Enoteca al Campione© con Beppe Signori. Il Resto del Carlino ci racconta che l’11 Settembre 2014 alle 14.45 “la corriera che avrebbe portato il gruppo da Firenze a Malpensa ha fatto sosta al ristorante di Beppe Signori per degustare le specialità culinarie delle Due Torri. Dopo il pranzo, la comitiva si è concessa una passeggiata in centro città. Per l’allenatore è stata l’occasione per abbracciare e salutare la moglie e la figlia.” Una giornata certamente faticosa per la compagine indiana, se pensiamo che dopo le quasi cinque ore di autobus li avrebbe aspettati un volo (speriamo diretto) fino a Nuova Delhi di altre sette ore e trenta, prima dell’ultima tratta di tre ore per Pune, nello stato del Maharashtra.
Bravo quindi Colomba a spezzare il viaggio facendo tappa da Beppe, per lasciare ai ragazzi il ricordo di un ultimo pranzo di altissima qualità prima dell’avventura indiana. Trezeguet sarà sicuramente stato felice di vedere la sua maglia tra le tante appese alle pareti del ristorante, e da buon intenditore argentino avrà gradito la qualità della carne della cotoletta alla bolognese. Beppe come sempre avrà fatto gli onori di casa, mostrando orgoglioso il mega-igloo gonfiabile allestito nei parcheggi, il privè con lo schermo per le partite e la cucina con le sfogline a vista. Avrà tirato su il morale di quei ragazzi forse intimoriti dall’insolita esperienza che li avrebbe attesi, raccontando del suo avventuroso finale di carriera tra la tournee con il Milan nell’allora ancora misteriosa Cina, la Grecia nell’Iraklis e il Sopron in Ungheria. Un ultimo anno di carriera gioioso, per divertirsi e non per soldi (ma questo Beppe non l’avrà detto, non conoscendo le cifre degli ingaggi del campionato indiano), allenato da Dario Bonetti tra i vigneti e le terme della piccola città ungherese di Sopron e vissuto nell’appartamento bohemien di Vienna, a pochi chilometri di distanza. Tutte quelle telefonate degli anni successivi verso l’Ungheria non erano altro che saluti e auguri di buone feste a vecchi amici, come hanno avuto modo di chiarire gli avvocati difensori di Beppe al processo per l’inchiesta Last Bet.
Dessert:
Torta Monica: sponge cake rossoblù a forma di A glassata al cioccolato bianco belga con triplo strato di confiture di fragole e mirtilli.
“Mentre la squadra raggiungeva Piazza Maggiore per raccogliere l’abbraccio di migliaia di tifosi in delirio, la dirigenza del Bologna ha scelto come sempre di festeggiare al Ristorante Enoteca al Campione© la promozione in serie A. C’erano tutti, dal patron Joey Saputo in giù, con alcuni imbucati eccellenti come Claudio Sabatini, in uno dei ritrovi più gettonati del mondo calcistico (e non solo) bolognese. La festa, tra brindisi e allegria, è andata avanti fino alle tre di notte. Il menu rigorosamente bolognese: antipasto di prosciutto e melone, tortellini al tartufo, uova al tartufo, parmigiana al tartufo, cotoletta alla bolognese, ancora al tartufo. E poi naturalmente la torta, immancabile in un’occasione così speciale: i cuochi del ristorante ne hanno realizzata una a forma di un’enorme A, con tanto di stemma rossoblù. A Joey Saputo (e ci mancherebbe) l’onore di tagliare la prima fetta, tra sorrisi, abbracci e bottiglie di champagne. La compagnia si è salutata con una promessa: di rivedersi l’anno prossimo, con qualcos’altro di speciale da festeggiare.” Con tale eccitazione Il Resto del Carlino ci racconta la notte dell’ultima impresa del Bologna di Delio Rossi. A nessuno interessa sapere come abbia festeggiato la squadra in piazza, cosa abbiano cantato i calciatori e se abbiano fatto il bagno nella fontana nel Nettuno. È chiaro che presto ci sarà una rivoluzione e non resterà quasi nessuno della scarsa rosa attuale.
Il vero fuoriclasse è Joey Saputo, cinquanta anni appena compiuti, italocanadese di Monteal, il re della mozzarella: il più grande produttore in Canada (terzo per esportazione in Argentina e negli Stati Uniti). Il sesto uomo più ricco del Canada nonché fondatore e proprietario del Montreal Impact, club della MLS, per la quale ha costruito lo Stade Saputo, impianto con una capienza di 20.801 posti. Joey è sposato con Carmela, conosciuta con un colpo di fulmine proprio allo stadio di Pasadena, durante la finale del mondiale ’94. Galeotto fu il rigore alle stelle di un Roby Baggio a pezzi, mentre Beppe sedeva scuro in volto in panchina. Joey ha messo le cose in chiaro fin dall’autunno scorso, quando ha salvato e acquistato il Bologna con l’aiuto dell’avvocato del New Jersey Joe Tacopina. Tra i tifosi del Bologna ormai non si parla d’altro che di campioni, nuovo stadio, coppe europee e, dopo decenni, è si sente mormorare anche la parola “scudetto”. Non si sa se quella notte sia stata pronunciata o no, ma non importa. Né è lecito sapere se Beppe Signori si sia unito o no alla compagnia o abbia almeno porto la sciabola a Saputo per il taglio della torta. Quello si, avremmo voluto saperlo. Forse l’anno prossimo, con qualcos’altro di speciale da festeggiare al Ristorante Enoteca al Campione©.