In principio era il pallone, il tocco di punta e l’effetto Magnus. Una gradevole interazione di forze: la terra, il cuoio e l’aria che si accarezzano, vellicando senza sforzo le proprie sostanze. Anzi, no. In principio era il verbo, e il verbo era presso Totti e il verbo era Totti.
Amsterdam, 29 giugno 2000, ore 18.00. Italia-Olanda, semifinale degli Europei organizzati da Belgio e Paesi Bassi. Partita soffertissima dall’Italia, che, nonostante sia in inferiorità numerica per l’espulsione di Zambrotta al 34’ del primo tempo, riesce a strappare uno zero a zero alla fine dei tempi regolamentari. La squadra tiene anche nei supplementari e si va ai rigori. Toldo, che pensa di essere diventato un buon portiere, urla “Vi paro tutto!” agli olandesi, guardandoli con la stessa espressione spiritata di Carmelo Bene. Di Biagio, che in Francia-Italia del 1998 ha sbagliato il rigore decisivo, comincia a sentire i demoni della paura agitarsi nel proprio intestino. Totti lo osserva e cerca di tranquillizzarlo nello stesso modo in un cui due uomini, all’inizio di una tresca, cercano di convincersi che non c’è nulla di cui aver paura.
“A ‘Gi, mo je faccio er cucchiaio, a Van Der Sar”
“France’, ma sei impazzito?”
“No no, tu va’ per primo. Poi je faccio er cucchiaio”.
Gesto anarchico e liberatorio. La fantasia al potere. La gioia di vedere la palla prendere l’effetto giusto e andare dalla parte opposta rispetto al portiere. Dolcemente, come due lingue che si uniscono durante un bacio.
Dodici anni dopo, questo gesto situazionista e rivoluzionario ha cambiato completamente la propria fisionomia. Kiev, 24 giugno 2012, ore 20.45. Inghilterra-Italia, quarti di finale degli Europei organizzati da Polonia e Ucraina. Gli anni in cui l’Italia perdeva regolarmente ai rigori sono lontani. La vittoria del Mondiale del 2006 ha avuto l’effetto benefico di una raffica di vento nei caldi pomeriggi di fine estate. L’Italia riesce a contenere per tutti i tempi regolamentari l’Inghilterra di Gerrard e Rooney, proponendosi molto spesso in attacco. La porta di Hart, tuttavia, resta inviolata. I supplementari sono caratterizzati dalle azioni di Diamanti, due su tutte: il giocatore toscano colpisce un palo con un tiro-cross e segna un gol che viene annullato. L’Italia, però, è meno pungente rispetto ai primi novanta minuti: si vola ai rigori. Balotelli calcia il primo, insaccando. Il secondo, tirato da Montolivo, non entra. L’Inghilterra, invece, realizza un mini-break con Gerrard e Rooney, che non sbagliano. Siamo sul 2-1. Prende la palla Pirlo, che, con aria sprezzante, osserva Hart. Forse, tra sé, sta già riflettendo su quello che dirà durante le interviste. Ma le parole gli sfuggono, come un pallone che, sottoposto all’effetto Magnus, prende un’altra direzione, spiazzando tutti.
“Hart deve abbassare le…le…come cazzo si dice…sì, ce l’ho, Hart deve abbassare le arie”. Incurante dell’errore, forse pensando che “abbassare le arie” sia un’espressione forbita, prende la rincorsa e scucchiaia il pallone in rete.
Gesto punitivo, volto a mortificare l’avversario. Gesto violento che ha lo stesso sapore di un cucchiaio di olio di ricino. Gesto che ha perso tutta la freschezza di quel primo bacio: l’ultimo e triste amplesso di una coppia che non ha più nulla da dirsi.
Quel giorno il cucchiaio morì. L’atteggiamento intimidatorio di Pirlo rappresentava la riappropriazione strategica di un atto che era stato effettuato, dodici anni prima, in maniera tattica ed estemporanea. In altri termini, un cucchiaio fatto per il solo gusto di farlo, senza che qualcuno lo orientasse forzosamente verso un fine. Un fine odioso, peraltro: umiliare un portiere elaborando pensieri sgrammaticati. Il cucchiaio venne seppellito alla Certosa di Bologna, non lontano da Giosuè Carducci e Lucio Dalla.
Oggi, dopo più di tre anni, a Valderrama è arrivato un avviso di estumulazione da parte delle autorità competenti. Lo pubblichiamo qui, a conferma del decesso e a sua futura memoria. Perché il cucchiaio manca a tutti. Perché il cucchiaio, in fondo, era la Moana Pozzi della tecnica calcistica.
Bologna, 02/09/2015
Prot. 5586
Oggetto: def. Cucchiaio
Si comunica che è prevista l’estumulazione con eventuale cremazione del defunto in oggetto, come da sua precedente richiesta tumulato nel loculo n. 23, Campo 2012 piano terra corsia ovest.
Al fine di poter confermare la predetta attività, occorre che il coniuge o, in mancanza dello stesso, tutti i parenti prossimi con rispetto del grado di parentela, provvedano a presentare la documentazione allegata in originale, debitamente compilata in ogni sua parte (istruzioni per la compilazione sul retro), all’Ufficio Polizia Mortuaria del Comune di Bologna, unitamente a due marche da bollo da euro 16,00 (da non applicare), tra l’1 e il 19 ottobre 2015 (si prega di rispettare queste date). L’orario di ricevimento dell’Ufficio di Polizia Mortuaria è dal Martedì al Sabato dalle ore 09.00 alle 17.00.
La mancata presentazione della documentazione richiesta nei termini previsti comporterà l’indisponibilità del servizio a procedere alla cremazione del defunto; occorrerà pertanto recarsi presso i nostri uffici per eseguire una nuova scelta tra il rinnovo del loculo o l’inumazione del defunto nel cimitero di Borgo Panigale.
Le operazioni di estumulazione e cremazione della salma verranno eseguite entro 30 giorni dalla presentazione della domanda. Per ragioni di sicurezza non sarà possibile assistere a tali operazioni.
A cremazione avvenuta verrà avvisato/a e ci dovrà comunicare entro sei mesi la destinazione finale delle ceneri.
Se Lei fosse interessato/a al recupero della fotoceramica o degli eventuali accessori posti sulla lapide del Suo Caro, sarà sufficiente che provveda al recupero degli stessi PRIMA della consegna dei documenti richiesti agli uffici di Polizia Mortuaria.
Tale operazione si intende completamente a carico di chi intenda eseguire il recupero dei suddetti beni. Il servizio non risponde a danni causati dalla demolizione della lapide e del muro di tumulazione.
Per il recupero dell’intera lapide occorrerà invece essere autorizzati dall’Ufficio Tecnico Comunale competente , che riceve il mercoledì dalle ore 09.00 alle ore 12.00.
Il giorno in cui sarà effettuata l’estumulazione verrà constatato dagli operatori la mineralizzazione del resto mortale.
Nel caso di resti mortali mineralizzati, i resti ossei verranno sistemati in una cassettina di zinco, la quale sarà custodita presso la camera mortuaria del Cimitero della Certosa di Bologna per un massimo di 6 mesi. Sarà Sua cura comunicarci la destinazione dei suddetti resti ossei, che potranno essere collocati in un ossario, in un loculo o in una tomba di famiglia.
Nel caso in cui i resti mortali non dovessero essere completamente mineralizzati, verranno trasportati al forno crematorio (operazione subordinata alla presentazione dei documenti sopracitati). Dopo la cremazione, l’urna contenente le ceneri verrà deposta nel cinerario in attesa che ci venga comunicata la destinazione finale entro e non oltre 6 mesi dalla data di cremazione. Dopo tale termine le ceneri verranno collocate in modo irreversibile e in forma indistinta nell’Ossario/Cinerario Comune.
Le comunichiamo inoltre che attualmente i costi di dezincatura e sostituzione cofano pari a 176, 57 euro (più Iva) le verranno fatturati congiuntamente alla tariffa di cremazione di 365, 92 (più Iva).
Le tariffe sono quelle attualmente vigenti, salvo eventuali aggiornamenti tariffari deliberati delle autorità competenti.
Distinti Saluti
Direttore Funzioni Cimiteriali
Dott. xxxxxxxxxxxxxxxxxxx