A quattro mesi dal suo arrivo in Irlanda, le conferenze stampa di Trapattoni sono ancora frammentarie. A causa della sua ostinazione a parlare inglese il vero valore dei suoi commenti resta intraducibile. Ogni tanto capita che venga fuori qualche perla. Ma in generale la sensazione è che se usasse sempre l’interprete invece di cercare di chiarire questa o quella parola potremmo ascoltare opinioni molto più interessanti. Irish Independent
L’altro giorno Trapattoni ha ribadito che servono solo poche parole d’inglese per cavarsela come allenatore all’estero, anche quando l’inglese è la lingua madre dei propri giocatori. Pochi giorno dopo che il ct dell’Inghilterra Fabio Capello ha dichiarato che nel suo lavoro gli bastano cento delle migliori parole della regina, il Trap ha detto che glie ne servirebbero poche di più. Alla conferenza stampa dopo la sconfitta di Dublino contro l’Uruguay ha detto che per quanto lo riguarda ne bastano duecento o trecento. In realtà nei suoi rapporti con quelli che comandano il calcio irlandese a Trapattoni servono solo tre parole: voglio essere confermato. E per rispondere alla sua richiesta di un prolungamento del contratto, alla federazione irlandese dovrebbero bastare altre tre parole: prima devi qualificarti. Devo dire che Trapattoni mi piace. È un uomo caloroso, affettuoso e amichevole, il genere di persona che saresti fiero di avere come nonno. Purtroppo non lo paghiamo due milioni di dollari all’anno per fare il nonno. Se il Trap riuscirà a portarci in Polonia e Ucraina allora si meriterà altri due anni. Altrimenti dovremo chiedere al suo traduttore di cercare la parola italiana per “goodbye”, anche se sono sicuro che anche con il suo inglese limitato può capire cosa significa. Irish Central
“Be careful the cat! No say the cat is in the sack when you have not the cat in the sack!”. The 42
“The cat is in the sack, but the sack is not closed. The cat is in it, but it’s open – and it’s a wild cat”. Irish Times
L’Irlanda è la prima squadra a uscire dagli europei. La qualificazione aveva portato con sé gioia e ottimismo ingiustificati visti i limiti tecnici della squadra. […] Il regno di Trapattoni continuerà. È giusto. All’italiano non possono essere addossate troppe colpe. Ha impostato la squadra perché difendesse con attenzione e cercasse di sfruttare i contropiede, e i giocatori non l’hanno fatto. Trapattoni è un allenatore astuto e leale. È rimasto fedele ai giocatori che hanno ottenuto la qualificazione e ha dato loro un’ultimo giorno al sole. Ma ora deve calare il sipario su questa generazione. Goal.com
Trapattoni è un sogno per i giornalisti perché ha la tendenza a dire quello che pensa mentre gli altri preferiscono la discrezione, anche se in privato sono furiosi. Shane Long non si aspettava certo di essere definito un idiota in conferenza stampa prima di aver avuto un chiarimento con l’allenatore. È prematuro dire che Trapattoni ha rotto con la squadra, ma sicuramente si è alienato dei giocatori che altrimenti ne avrebbero fatto parte, mentre altri sono perplessi dalla sua abitudine ad affrontare in pubblico questioni che dovrebbero rimanere nello spogliatoio. Irish Independent
Il difensore del Reading Ian Harte pensa che Trapattoni sta uccidendo il calcio irlandese: “Fa sempre di testa sua, ha i suoi giocatori preferiti che giocano sempre, a prescindere dal loro rendimento nei club. Avrebbe dovuto andarsene dopo gli europei del 2012, ma forse esonerarlo sarebbe costato troppo. So solo che la gente dovrebbe cominciare a ribellarsi. Quello che sta accadendo è una disgrazia”. Sports News Ireland
La moglie del capitano della nazionale irlandese Robbie Keane ha detto che le mancherà il “fascino italiano” dell’ex ct Giovanni Trapattoni, appena esonerato. “Trapattoni è un uomo così carino, si ricorda tutti i nomi dei familiari dei suoi giocatori. Ci mancherà il suo carattere. Ma sono sicura che anche il prossimo tizio avrà carattere”. Irish Independent