Alla fiera del Gorgonzola

Alla fiera del Gorgonzola
28 Settembre 2016 Michele Manzolini

La padana superiore è molto trafficata. Le automobili cercano invano parcheggio nelle vie limitrofe al centro storico di Gorgonzola, dove inizia la parata di bancarelle enogastronomiche della diciottesima Sagra del Gorgonzola. Sulla destra, appena prima delle transenne che limitano l’accesso ai soli pedoni, si erge lo stadio della squadra locale, l’AS Giana Erminio. L’impianto, ristrutturato nel 2014 per renderlo consono agli standard della Lega Pro, sprigiona un indubbio fascino. I seggiolini sono per la maggior parte blu, altri di colore bianco vanno a formare la scritta “Città di Gorgonzola”. Oltre che rappresentare i colori sociali della squadra, il blu e il bianco combinati ricordano quelli del cremoso e profumato formaggio. Le tribune sono tre, due di distinti e una curva, per un totale di circa 3.766 posti a sedere. Queste sono disposte “all’inglese”, molto vicine al campo da gioco. L’AS Giana Erminio, che prende il nome dall’omonimo cittadino gorgonzolese caduto diciannovenne sul Monte Zugna nel 1916 durante la Prima Guerra Mondiale, negli ultimi anni ha compiuto un’incredibile cavalcata attraverso tre categorie: in soli tre anni è salita dalla Promozione alla Lega Pro passando per l’Eccellenza e la Serie D.

I gazebo della sagra si susseguono numerosissimi lungo via Italia. Il primo è quello della Pro Loco che offre alla modica cifra di due euro un mix di assaggi di gorgonzola spalmati sul pane: zola dolce, zola con le noci, zola con arancia e per finire zola e marmellata di fichi. È sorprendente come il sapore leggermente aspro ma rotondo dell’arancia si bilanci bene con il gusto forte del formaggio, rendendo il boccone assai gradevole. Molte bancarelle propongono degustazione di salumi e formaggi diversi dal gorgonzola. Qualcuna, dove c’è già una discreta coda, spilla invece grossi calici di birra. Si fa notare, unico a non vendere cibo, uno stand deserto che espone giacche di pelle per motociclisti. Di fronte ad esso si trova la gelateria Titillapapilla, sopra la cui insegna incombe un gigantesco cono gonfiabile appeso a un balcone. Qui si può assaggiare il vero gelato al gorgonzola. Ci sono due tipi di scelta: classico o con arachidi. Il primo è molto delicato, anche se quando si addenta il grumo di muffa il sapore forte del formaggio si fa più presente. Il secondo invece assomiglia vagamente al burro di arachidi, il timbro del legume sovrasta quello dello zola che non riesce a emergere.

gelatozola

Oreste Bamonte, il presidente della Giana Erminio, è un grande esperto di formaggi. In sella al club dal 1985 è il più longevo presidente del calcio professionistico italiano. Nativo di Battipaglia ma insediatosi a Gorgonzola da oltre mezzo secolo, deve la sua fortuna all’azienda casearia, da lui fondata: il Caseificio Salernitano. Viene osannato come l’uomo che ha “portato la mozzarella al Nord”. Curioso il fatto che questo sia avvenuto a Gorgonzola, proprio nella patria del formaggio con la muffa. Bamonte e lo storico dg Angelo Colombo nel tempo hanno saputo impostare un modello societario unico nel calcio italiano per coesione e durata. Nel 1995 hanno scelto Cesare Albè, un allenatore con una discreta esperienza nelle categorie minori, per guidare la squadra. Il “Ferguson di Gorgonzola”, come è chiamato oggi mister Albè per la sua permanenza ultra ventennale sulla panchina della Giana, racconta spesso di come a oltre sessant’anni abbia dovuto “rimettersi a studiare” per prendere il patentino da allenatore di seconda categoria, necessario per poter allenare tra i professionisti. All’esame di Coverciano il suo compagno di banco era un sudatissimo Rino Gattuso.

L’odore dei panzerotti al gorgonzola fritti è onnipresente. Nel locale dove vengono serviti infornano anche le pizze. Superati i primi bocconi bollenti, il panzerotto si rivela molto gustoso. Nonostante la frittura non è per nulla unto e all’interno oltre allo zola è presente anche il prosciutto cotto. Un cartello con una freccia e la scritta “Gnocchi al gorgonzola” indirizza i visitatori verso una stradina laterale. In via Monte Grappa c’è infatti una lunga coda che termina allo stand degli gnocchi al gorgonzola. Gli gnocchi sono ottimi, ma l’aria fresca della sera li fa raffreddare velocemente e la crema di zola una volta solidificata rende lo gnocco alquanto stopposo. Oltre la via si apre una piccola piazza sormontata da antico edificio che ospita il comune e la scuola di musica. Davanti ai gradoni, lasciati liberi dalla colonna di bancarelle, si esibiscono, microfono alla mano, due cantanti russe che intonano stucchevoli canzoni pop nella loro lingua. Si fa fatica a capire che nesso ci sia tra la musica russa e la fiera del gorgonzola. Qualche bambino si diverte ballando e girando su se stesso al ritmo della tamburellante melodia.

gorgongnocchi

Prima di approdare in Lega Pro la Giana si allenava sempre di sera per permettere ai giocatori di lavorare durante il giorno. Arrivati tra i professionisti alcuni di loro hanno dovuto scegliere tra il calcio e il lavoro. Andrea Chiappella è stato capitano della Giana fino alla serie D, prima di rinunciare alla fascia e al cammino con i suo compagni per mantenere il posto fisso in banca. Quelli con meno garanzie lavorative o con lavori più flessibili hanno scelto di diventare calciatori professionisti. Il nucleo della squadra sono i due centrocampisti centrali: Capitan Biraghi e Matteo Marotta. Il primo, acquistato dal Carugate nel lontano 2009, ha percorso insieme ai celesti di Gorgonzola tutta la lunga strada delle tre promozioni e unisce forza fisica a una visione di gioco fuori dal comune. Matteo Marotta, arrivato nel 2012, è un giocatore veloce e tecnico oltre che di grande abilità nella fase difensiva. Tra i veterani ci sono anche Daniele Pinto e Fabio Perna. Pinto è un grintoso centrocampista centrale che spesso parte dalla panchina per incidere a partita in corso. Fabio Perna, bomber della Giana dai tempi dell’Eccellenza, è la classica punta centrale forte fisicamente e con il fiuto del gol. Spesso entra a partita iniziata per dare il cambio ai titolari Slavatore Bruno e Okyere Gullit.

La formazione della Giana è al terzo anno consecutivo di Lega Pro. In molti dopo la promozione dalla Serie D alla Lega Pro nel 2014 avevano sostenuto che i ragazzi di Albè sarebbero inesorabilmente ritornati in D nel giro di un anno. Invece la squadra ha saputo reggere l’urto della categoria piazzandosi quattordicesima al primo anno, evitando quindi i pericolosi playoff, per poi migliorare in quello successivo e raggiungere il dodicesimo posto. Nel recente mercato estivo a Gorgonzola hanno puntato sull’esperienza e la qualità dell’ex atalantino ormai trentaseienne Alex Pinardi, arrivato insieme ad altri giocatori utili per la categoria come il centrocampista di destra Riccardo Chiarello, l’ala proveniente dal Renate Alessio Iovine e il già citato attaccante italo-ganese Gullit, il “Rooney della brianza”. Innesti che dovrebbero essere sufficienti a garantire ai celesti l’ennesima salvezza tranquilla. Per sognare la B non c’è fretta, Bamonte non ha alcuna intenzione di vendere la squadra e Albè vuole continuare, con calma, il percorso di crescita intrapreso ventun anni fa.

zolastadio

 “E c’è un omino piccolo così, che torna sempre tardi da lavorare, e ha un cappello piccolo così, con dentro un sogno da realizzare…” La coppia di cantanti russe ha finito il concerto e al loro posto una band di ragazzi vestiti tutti uguali con camicia bianca e cravatta intona Attenti al Lupo con un arrangiamento più swing rispetto all’originale. In Piazza della Repubblica è stato allestito un grosso palco, forse per un concerto della sera. La piazza è colma di gazebo, le relative code si intrecciano tra loro rendendo poco chiaro dove inizi una e dove finisca l’altra. All’inizio della piazza si trova il famoso ponte sulla Martesana attraversato da Renzo nei Promessi Sposi durante la fuga dai tumulti di Milano. La fiera termina oltre il naviglio, dove le vie si snodano nella consueta e monotona tranquillità dell’assonnata provincia milanese.