Cosa significa essere fratello? Una presenza da decifrare più tardi, con nostalgia?
Con nostalgia di cosa? Di una puerile volontà di essere un fratello futuro, antico e per sempre?
4 novembre 2016
Alexandre Pato, ora al Villareal, racconta un aneddoto della sua esperienza in rossonero: “Quando sono arrivato al Milan ho incontrato tanti giocatori fortissimi. In spogliatoio ero seduto tra Maldini e Ronaldo e di fronte avevo Kakà. Uno dei primi giorni ricordo che Ronaldo mi chiese se volessi entrare nel suo gruppo, facendomi vedere un giornale di Playboy, oppure nel gruppo di Kakà, quelli della chiesa. Quel giorno Kakà non era venuto ad allenarsi perché aveva avuto un permesso per andare a registrare una canzone con sua moglie Caroline, credo che il titolo fosse “Dono di Dio”, qualcosa del genere. Però c’era suo fratello, Digão, che aveva il compiuto di portare le cose di chiesa in spogliatoio. Erano piccoli opuscoli colorati con disegni. Mi ricordo che Digão li sistemava davanti all’armadietto di tutti i calciatori. Quando mi ha visto si è presentato, ha detto “sono Rodrigo, il fratello di Ricardo. Vuoi uno di questi?” È stato strano, perché non mi guardava in faccia e aveva l’aria triste. Io avevo ancora in mano la copia di Playbooy di Ronaldo e mi sentivo imbarazzato. Lui però non ha detto niente. Mi ha dato il foglietto colorato e mi ha chiesto se in cambio poteva prendere Playboy. Io mi sono messo a ridere e gliel’ho dato. Lui però non ha riso. Ha preso il giornale e l’ha sfogliato. Poi l’ha poggiato su un carrello con i palloni e se n’è andato cantando una canzone in inglese che non conoscevo.”
16 luglio 2010
Digão è uno dei più recenti rinforzi del Penafiel. È un centrale difensivo brasiliano di 24 anni. A prima vista può sembrare uno dei tanti giocatori che quest’anno sono arrivati in Portogallo per disputare la Liga de Honra, ma non è così. Digão si distingue dagli altri per due aspetti: arriva in prestito dal grande Milan (con cui ha un contratto fino al 2013) ed è il fratello minore (l’unico) della stella del calcio mondiale Kaká, attualmente in forza al Real Madrid. Il fatto di essere un parente prossimo di quello che è stato il miglior giocatore del mondo nel 2007 non ha lasciato nessuno indifferente, dagli addetti alla comunicazione sociale ai futuri compagni di squadra di Digão. “È chiaro che inizialmente c’era un po’ di emozione. Non capita tutti i giorni di giocare con il fratello di uno dei migliori giocatori del mondo. Ma Digão è una persona pacata, tranquilla, senza manie di grandezza. Si sta integrando molto bene”, ha dichiarato a Público Ferreira, capitano della formazione penafidelense. Il difensore centrale, tra l’altro, non è arrivato per caso al Penafiel. È stato raccomandato da Dill, un ex giocatore del club e amico di Kaká nel São Paulo. Rodrigo Izecson dos Santos Leite (il vero nome di Digão) è responsabile del soprannome di Kaká. “Sono quattro anni più giovane di lui, e da piccolo non riuscivo a pronunciare correttamente il nome Ricardo. Lo chiamavo Kaká. Kaká di qua, Kaká di là. Il nome è rimasto tra i nostri amici e quando è diventato famoso tutti hanno cominciato a chiamarlo così”.
4 novembre 2016
Alla fine Pato ha “scelto” Ronaldo e Playboy, ma ancora oggi gli resta il rimpianto di non aver stretto amicizia con Digão, un ragazzo brasiliano più giovane degli altri due e probabilmente più simile a lui come carattere. “Dopo quell’episodio di Playboy l’ho cercato e sono andato a parlargli. Gli ho detto che il giornale me l’aveva dato Ronaldo e mi aveva detto di scegliere con chi stare. Cercavo di farlo parlare ma lui era molto chiuso. Io avevo di nuovo Playboy con me e gliel’ho dato. Lui ha fatto di nuovo la stessa cosa della volta prima. L’ha sfogliato un po’, senza interesse, come se stesse pensando ad altro. E poi cantava sempre la stessa canzone. Quando gli ho chiesto che canzone era non me l’ha voluto dire. Ha detto soltanto ‘è una canzone bellissima’ e ha sorriso. Forse è stata l’unica volta che l’ho visto sorridere”.
24 luglio 2010
Legame fraterno, indistruttibile, profuso. Fianco a fianco nel cammino della vita, un’antologia dell’esistenza. Vivere nella stessa casa, nella stessa stanza e vedere la casa e la stanza in forme diverse. Digão e Kaká, un’unione di sangue e fervore. “Passavamo le giornate sempre assieme. Dall’oggetto più banale costruivamo una palla e trasformavamo qualsiasi spazio in un campo da calcio. Abbiamo avuto un’infanzia meravigliosa. Ho molta nostalgia di quei tempi”, racconta il nuovo giocatore del Penafiel in un’intervista concessa a Maisfutebol. La curiosità è normale, e Digão non si indispettisce. D’altronde non capita tutti i giorni di poter parlare con il fratello di uno dei migliori calciatori del mondo. “Non mi dispiace parlare di Kaká. L’unica cosa che mi dispiace è quando dicono che sono andato al Milan soltanto perché sono suo fratello. Se fosse così anche il fratello di Messi giocherebbe in un grande club”, precisa, prima di ricordare un dettaglio interessante. “Sembra impossibile, ma fino a oggi abbiamo giocato soltanto una partita insieme. È stato a Dubai, in un’amichevole tra il Milan e la selezione degli Emirati Arabi. La prima palla che ho toccato la volevo passare a mio fratello, ma poi mi sono ricordato che non era un gioco da bambini”.
4 novembre 2016
“Non riuscivo a capire se voleva essere mio amico o no”, prosegue Pato. “Era gentile, in campo mi dava consigli e anche in palestra si informava dei miei progressi. Ma ogni volta che scherzavo con lui, prendeva le distanze. All’inizio ho pensato che fosse per via di Playboy. Ho pensato che era come Ricardo e non amava queste cose. Ma non l’ho mai visto leggere le cose di chiesa. Le portava in spogliatoio quando Kaká non c’era, ma per il resto non parlava mai di chiesa e non pregava mai con suo fratello. Sembrava una specie di robot, gentile con tutti e amico di nessuno, nemmeno di Kaká. L’unica cosa strana che aveva era la canzone, sempre la stessa che canticchiava mentre facevamo riscaldamento, mentre sollevavamo i pesi, sempre”.
11 novembre 2010
Digão è rimasto fermo quasi tre anni a causa di due lesioni consecutive al ginocchio sinistro. Tornato in campo, lo stopper ha preferito cominciare dal basso e ha scelto la seconda serie del calcio portoghese per difendere i colori del Penafiel. Giovedì scorso la scelta ha dato i suoi frutti. Il fratello di Kaká ha segnato l’unico gol della sua squadra nella sconfitta patita contro il Vitoria Setúbal, risultato che ha comunque garantito alla sua squadra il passaggio al prossimo turno della Taça da Liga de Portugal dopo la vittoria ai rigori per 4-1. Per Digão è stato il primo gol in carriera. “Mio fratello era felicissimo. Tifa per me e attraversiamo fasi simili. Stiamo ricominciando a giocare, e gli ho detto che questo gol è per tutti e due, per la risalita di entrambi. È una vittoria per me e per la mia famiglia. Ho ancora 25 anni e sono rimasto fermo quasi tre anni. Questo gol è stato molto importante”, ha dichiarato Digão, ancora sotto contratto con il Milan fino al 2014. Di ottimo umore, ha parlato anche dell’esultanza dopo il gol, molto simile a quella del fratello. “È arrivato da una palla inattiva dalla sinistra. La palla era bassa, ho anticipato il mio marcatore e ho segnato di destro. È stata una sensazione meravigliosa. In quel momento ho pensato soltanto a festeggiare con i miei compagni. Ho alzato le braccia al cielo.”
4 novembre 2016
“Sì, lo so, ho sentito questa storia”, conclude Pato. “Jankulovski l’ha raccontata a tutti nello spogliatoio, quando Digão era già andato via. Ha detto di averlo visto in mezzo alla strada, in piazza Aspromonte. Ha detto che indossava i pantaloni di pelle e le bretelle, senza maglietta, con una parrucca nera e cantava a squarciagola la sua canzone. Jankulovski ha giurato che era ubriaco, o qualcosa di peggio. Ma io non ci ho creduto e non ci credo ancora. Digão è una ragazzo tranquillo, con la testa a posto. Ogni tanto ci sentiamo. C’è quella canzone che gli piace tanto, forse è un po’ fissato. Ma è una bella canzone, sicuramente meglio di quella di Kaká”.
Oh you gonna take me home tonight
Oh down beside that red fire light
Oh you gonna let it all hang out
Fat bottomed girls you make the rocking world go round
Hey I was just a skinny lad
Never knew no good from bad
But I knew love before I left my nursery
Left alone with big fat Fanny She was such a naughty nanny
Heap big woman, you made a bad boy out of me