Don Felice, prete guerriero e calciatore, risponde alle domande dei lettori di Valderrama. Forte della sua esperienza nelle parrocchie di provincia e della sua conoscenza del calcio e dei vangeli, il Don risponde a tutti i quesiti dei calciatori in preda al dubbio, cristiani ma non solo. Per contattarlo basta scrivere a: editor@valderrama.it
Caro don Felice, quand’è che i preti la pianteranno di occuparsi di sesso e parleranno solo d’amore, come faceva il suo datore di lavoro, tale Gesù detto il Cristo? Lo conosce, no? Ma sì, il figlio illegittimo del falegname di Nazareth. O a furia di parlare di dogmi e lanciare anatemi contro i “deplorevoli rapporti carnali” se lo è dimenticato?
Saluti.
Filippo, Novara
Caro Filippo,
Non credo di poter parlare per tutti i miei fratelli preti nel mondo, io sono solo un piccolo padre di periferia al quale gli amici di Valderrama danno l’immeritato spazio per rispondere ai fedeli. Ma quello che so è che ogni volta che parliamo di Cristo parliamo d’amore. L’amore verso il prossimo predicato nel vangelo è un amore universale, che va oltre il genere. Ricorda le sue parole in Matteo 22, 38: “amerai il prossimo tuo come te stesso”. Ma sia nel Vecchio sia nel Nuovo Testamento è dato forte risalto all’amore tra uomo e donna, come amore fondante e generativo, dal quale tutto ha inizio – “Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne”. (Gn 2,24)
Gesù ci insegna il valore del rispetto per l’altra persona e la Chiesa ci indica la strada da perseguire attraverso la castità e l’attesa. Purtroppo nel nostro mondo questi valori si stanno perdendo e i giovani sono sempre i più sensibili ai messaggi sbagliati che vengono lanciati dai loro idoli: calciatori, cantanti, attori, ecc… Non voglio fare il bacchettone e lanciarmi in anatemi, come tu dici, e ormai la Chiesa (e io pure) del nuovo millennio ha compreso il forte valore della sessualità nel rapporto di coppia. Troverai sempre meno preti che ti dicono che il sesso è sbagliato, amico mio! Diverso è il caso dell’amore tra due uomini o due donne: è il Signore che ci dice cosa sia giusto, o meglio, naturale. Ci può essere un sentimento? Non lo so dire. Può nascere la vita da tale rapporto? No. Però io non giudico, caro fratello, e non lo fa neanche quello che tu chiami “figlio illegittimo”, che per la mia Fede è il figlio di Dio. Non giudica te, me o chiunque altro. Che tu sia eterosessuale od omosessuale, sei sempre figlio di Dio. Ricordalo!
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Non è forse vero che il calcio, mettendo l’uomo sotto sforzo e liberando energie, conduce gli uomini all’aggressività contravvenendo così al messaggio di pace del figlio del Signore? Non sarebbe preferibile un’attività più meritevole quale la meditazione o l’ascesi, caro Don Felice?
Damiano P., Borgochiesanuova (MN)
Caro Damiano,
il pensiero che solo attività meditative o contemplative siano gradite al Signore è una fallace tentazione che spesso coglie i fedeli; non cadere anche tu nel tranello. Non c’è niente di più vitale e attivo di una sana e robusta fede nel Signore! Lui non ci vuole tutti monaci contemplativi, non ci vuole tutti in clausura a pregare! No! Lui ci vuole felici e prosperi. Ognuno ha la sua strada da seguire per arrivare a Lui, e per la stragrande maggioranza dei fedeli si tratta di una strada da vivere nel mondo!
Il calcio, se giocato con passione, lealtà e dedizione è uno sport sano che insegna dei valori importanti quali la fratellanza e la collaborazione! È anche vero che talvolta il calcio travalica i confini della morale lanciando messaggi di aggressività, slealtà e sopraffazione. Il mito delle belle donne, della macchine grosse o della bella vita che accompagna i calciatori è un messaggio sbagliato per i giovani che seguono questo sport, che possono prendere una brutta strada. Personalmente gioco con i miei ragazzi in oratorio, anche se purtroppo gli anni passano inesorabilmente, e insegno loro il rispetto per l’avversario e a divertirsi con le cose semplici. Non avere un giudizio così negativo sul calcio, amico mio, e se quello che vedi in tv ti turba (talvolta accade anche a me), cambia canale o, meglio ancora, leggi le Scritture e prega, che ce n’è sempre tanto bisogno!